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Alberi in piano, un calice di emozioni🍷

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Cosa si nasconde dietro un’etichetta

Cosa si nasconde dietro un’etichetta
La nostra Penisola è un’abbondanza di storia, di cultura, di tradizioni, venticinque e passa secoli di civiltà, di bellezza, di unicità. Un concentrato di evoluzione continua che solo l’Italia possiede.

Se oggi il Made in Italy è presente nelle piazze e nelle strade più rinomate del pianeta lo deve esclusivamente a quei coraggiosi imprenditori che si sono rimboccati le maniche e hanno impegnato intelletto, risorse economiche e braccia dall’alba al tramonto nelle loro aziende.

In questo meraviglioso elenco di aziende è collocata la Cantina il Passo.

Ubicata in una delle zone più floride del Sud sotto l’aspetto vitivinicolo, in molti hanno paragonato il territorio del Vulture a quello delle Langhe e tantissimi esperti e tecnici del comparto enoico hanno definito l’Aglianico del Vulture il Barolo del Meridione.

La passione per la vite travolge la famiglia Grimolizzi nel 2012 allorquando stabiliscono di differenziare la coltivazione di cereali e oliveti con un impegno più gravoso come quello del vino.

Raffaele e Maria sono talmente convinti della bontà del loro progetto che riescono a coinvolgere anche Riccardo, Candida e Rita i quali dopo l’ovvio scetticismo iniziale abbracciano con entusiasmo il programma di mamma e papà. Essendo il quintetto dotato di intelligenza ed autonomia di pensiero si confronta di continuo sui numerosi aspetti che un programma vinicolo comporta.

La prima decisione adottata all’unanimità è quella di stampare una sola etichetta aziendale, concentrare gli sforzi esclusivamente sull’Aglianico del Vulture Doc. Un Doc in purezza, 100 percento ottenuto dalle uve provenienti dal vitigno autoctono Aglianico del Vulture.

La seconda riunione è dedicata al titolo dell’etichetta.  Qui subentra la storia, l’affetto, la tradizione.

 

La masseria acquistata a fine Ottocento dal bisnonno di Raffaele è ubicata in Contrada Alberi in Piano ed è da quelle terre che si sviluppa e si consolida il patrimonio familiare, per cui come ringraziamento e riconoscimento la bordolese viene battezzata e registrata all’anagrafe con “Alberi in Piano”.

Il terzo incontro rischia di trasformarsi in scontro.

Quella dei Grimolizzi è una famiglia di artisti e di creativi, non vi è carenza di fantasia, di buon gusto e di estetica.

Le idee sono parecchie e divergenti sulla grafica, sul cromatismo, sui caratteri, sul corpo.

Dal salotto la discussione si trasferisce a tavola al cospetto di un piatto di cavatelli con sugo di braciole, una bistecca al sangue ed un’abbondante fetta di pecorino di Filiano le frasi ed i pensieri si ammorbidiscono specie se nei calici si posa il divin nettare delle pendici del Vulture.

Dopo una, due, tre, quattro, cinque modifiche, correzioni, aggiustamenti, rettifiche, alla fine con delle pacche sulle spalle e sontuosi abbracci l’etichetta trova il consenso del quintetto.

Superato lo scoglio tipografico nei rigagnoli della creatività sbuca il raptus artistico che si materializza nella G maiuscola a caratteri d’oro che racchiude un albero possente per simboleggiare la prosperità, il legame con il territorio, l’energia e le tradizioni di una famiglia di imprenditori giunta alla quinta generazione.

Una etichetta ed un passaporto per valicare nuovi confini e nuove frontiere con l’identico immutato entusiasmo e vigore del primo giorno.

bbg